Fa di me il cristo felino
che miracoli mostra e gela con lo sguardo.
L'arma perfetta dalle sette vite,
il bastardo imparziale che assaggia la notte.
Fa di me storia e leggenda,
invenzione elegante ed aguzza,
e del mio occhio il custode del futile,
lo scrigno di volti improvvisi.
Fa di me musica in tono minore,
triste d'archi e costante all'orecchio.
Il manto leccato dal vento
mi dica che ho sempre ragione,
ed il mio pasto sia vivo
perché di vita mi nutro, e vita sputo.
Dammi la randagia illusione
di un'anima che scaldi il mio sonno,
che venga da un sogno casuale,
interrotto di primo mattino.
Il tempo mi ceda il passo
e brindi al mio essere eterno.
La morte mi tenga per mano
e mi sia rispettosa.
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